Igor Sollai condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Francesca Deidda. Confermate tutte le aggravanti tranne i futili motivi.
Il caso del femminicidio di Francesca Deidda ha trovato una conclusione giudiziaria con la condanna all’ergastolo del marito, Igor Sollai. Dopo aver inscenato la scomparsa della moglie e aver cercato di coprire il delitto con una serie di inganni, l’uomo ha confessato l’omicidio.
Il corpo della donna era stato ritrovato due mesi dopo la scomparsa, chiuso in un borsone abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito. Intanto Claudio Sterpin esce allo scoperto sui figli mai avuti e i presunti aborti di Liliana Resinovich.

La scomparsa di Francesca Deidda che si è rivelata omicidio
Francesca Deidda, come riportato da Rai News, era sparita il 10 maggio dell’anno scorso da San Sperate, un paese a circa 20 chilometri da Cagliari. La denuncia della scomparsa era stata presentata dal marito, Igor Sollai, che nei giorni successivi si era impegnato a far credere che la donna fosse ancora viva.
Rispondeva ai messaggi diretti a lei, comunicava con amici e parenti al suo posto e aveva perfino inviato una mail al datore di lavoro della moglie per simularne le dimissioni. Gli investigatori, però, non hanno mai creduto alla versione fornita dall’uomo.
Le indagini si sono intensificate e, dopo oltre due mesi di ricerche, il 18 luglio sono stati trovati dei resti umani in decomposizione, chiusi in un borsone abbandonato vicino alla vecchia statale 125, in una zona di campagna tra Sinnai e San Vito. Le successive analisi hanno confermato che si trattava proprio del corpo di Francesca.
La confessione di Igor Sollai e la condanna all’ergastolo
Nonostante le prove raccolte contro di lui, aggiunge Rai News, Igor Sollai ha continuato per mesi a proclamarsi innocente. Solo in un secondo momento ha ammesso le sue responsabilità, confessando di aver ucciso la moglie. I carabinieri avevano già trovato tracce di sangue di Francesca Deidda sul divano dell’abitazione che condividevano, un elemento determinante nelle indagini.
La Corte d’assise di Cagliari ha ora messo la parola fine al processo, condannando il marito della vittima all’ergastolo con un anno di isolamento diurno. Tutte le aggravanti sono state riconosciute, tranne quella per futili motivi.